Splendido visto da qui

Categoria:

«Settanta

Mi piace quando le cose si ripetono. Il nostro solito giro la mattina presto nella città appena sveglia, per esempio. È rassicurante rifare qualcosa che fai sempre, dev’essere una specie di garanzia che non sei morto e non hai in programma di decedere a breve. Devo chiedere a Sasha, lei si intende più di me di questioni psico. Se ripeto la stessa azione dieci volte, perché non potrei rifarla undici? O cento, o mille. E ti senti immortale, come una replica di Cannon, il detective della tv che va da queste parti. Qui è l’autunno 1979, la crisi petrolifera di metà decennio si è attenuata, ogni veicolo si sente libero di andare venire e spandere gas tossici a tutta forza. Ogni molecola d’aria pesa come un moscerino, gli incroci sono una stanza chiusa con il riscaldamento difettoso, la gente però respira senza pensarci due volte, attraversa le strade con un passo battagliero, spedita e risoluta. Studenti che vanno a scuola con il montgomery, un giaccone di lana pesante con alamari e legnetti al posto dei bottoni, e i libri legati insieme da elastici colorati. Ragazze con il poncho a geometrie andine, il kilt scozzese e lo spillone, cappelli a punta di lana colorata, scarponcini militari. Uomini adulti con cappotti scuri e cappelli di feltro, donne con soprabiti lunghi e mocassini robusti. Mi piace anche il bar dove facciamo le soste rituali, una a inizio, una a metà, una a fine giro.»
Splendido visto da qui di Walter Fontana

Futuro prossimo. Un mondo diviso in Zone militarizzate. Queste Zone sono: anni ’60, anni ’70, anni ’80, anni ’90, anni Zero. Milioni di persone inebetite e felici vivono a ripetizione sempre nello stesso decennio, perfettamente ricostruito. Quei libri, quei film, quelle notizie, quella tv, quei prodotti, quel fantastico vecchio modo di vivere che si ripete in continuazione. Niente ansia del futuro e, per sicurezza, niente futuro del tutto. È vietato passare da una Zona all’altra. Chi ci prova fa una brutta fine. Il transito è riservato a militari e addetti ai servizi. Tra questi Leo, uno spazzino. Lo spazzino è un lavoro delicato, perché dai rifiuti si deduce come vive la gente. Una carta di chewingum sugarfree 2009 trovata a Settanta vuol dire contrabbando. Leo è un tranquillo servitore della dittatura, segnala anomalie, non vuole rischiare. Una notte però trova nella spazzatura qualcosa realmente fuori luogo: Maia, una bella ragazza nata a Settanta, in fuga dalla sua Zona. Tra bidoni e tesori, memorie di contrabbando, traditori e traditi, spazzini che fanno i poliziotti e poliziotti che fanno pulizia, i nostri eroi improvvisati si ritrovano in lotta contro la dittatura (illuminata ma molto fiocamente) e a caccia di una libertà che, forse, da qualche parte esiste. In equilibrio tra avventura e satira sociale, “Splendido visto da qui” è un romanzo che si ispira alla grande tradizione del genere fantastico.

SCOPRI ANCHE

Lo trovi su

Condividi l’articolo

Commenti

Rispondi

Scopri di più da CheLibro

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere